1. Per chi ha già un impianto fotovoltaico:
- e volesse aumentare la sua autonomia dalla rete e pagare meno oneri allo stato.
- e ha prelievi consistenti perché non ha opportunità di effettuare autoconsumo (rientro serale dal lavoro).
- e ha prelievi consistenti nonostante l’autoconsumo perché ha realizzato un impianto base da 3 kWp ma ha ancora spazio sul tetto.
- e deve alimentare con continuità dei carichi senza black out della rete elettrica (UPS).
- e ha riscaldamento con Pompa di Calore, piano ad induzione e altro ma vuole mantenere bassa la potenza impegnata nella rete elettrica senza ricorrere al distacco dei carichi.
- e ha una macchina elettrica che desidera ricaricare alla notte da fotovoltaico deve ricorrere al sistema di accumulo a batteria.
2. Per chi non ha un impianto fotovoltaico ma vuole avere le funzioni sopra descritte:
- Deve installare un impianto fotovoltaico con accumulo a batteria.
- La potenza dell’impianto fotovoltaico dovrà coprire il fabbisogno di energia elettrica consumata e per la presenza della batteria pensare anche alla potenza aggiuntiva utile agli sviluppi futuri. La scelta della batteria è meno critica perché è sempre possibile aggiungere almeno una batteria in parallelo sempre della stessa marca.
In ogni caso per legge l’iva applicata è del 10% e gode anche ancora nel 2018 della detrazione fiscale del 50% sia sul fotovoltaico che sull’accumulo.
Le batterie con miglior rapporto prestazioni/prezzo e durata sono ad oggi quelle al Litio. Sono in crescita i produttori al mondo e in italia delle celle base, mentre sono già moltissimi gli assemblatori. Le batterie utilizzate nel campo degli accumuli hanno il loro controllo di carica e scarica interno e comunicano con l’inverter per non danneggiarsi e per funzionare al meglio. Ogni assemblatore ha il suo protocollo di comunicazione, il protocollo non può essere standard e quindi fra di loro i protocolli non sono compatibili. Solo l’accordo fra costruttore di inverter e l’assemblatore di batterie permette l’accoppiamento e devono infine essere certificati.
Quindi non si tratta di semplici batterie che posso comperare della marca che voglio e collegarle in parallelo/serie come per le batterie al piombo e nemmeno collegarle a un inverter qualsiasi. Nemmeno la chimica usata nelle celle base è la stessa, con prestazioni nel tempo diverse
Nel nostro caso le proposte che vi illustriamo, saranno batterie dedicate all’ accumulo per fotovoltaico e compatibili con l’inverter proposto.
Per installare un accumulo si hanno 2 OPZIONI:
Opzione 1
Sostituire il proprio inverter con uno che supporta l’accumulo a batteria, aggiornando così la garanzia per altri 5 – 10 anni
Opzione 2
Installare un inverter specifico in parallelo al contatore di scambio e che permette di caricare le batterie con l’energia del fotovoltaico che altrimenti andrebbe in rete
In entrambi le opzioni la funzione di UPS (Untit Power Safe) è garantita. In entrambi le opzioni si potrà mantenere la potenza impegnata a 3,3 kW nel caso si installasse un piano ad induzione o una pompa di calore. Per chi invece ha una potenza installata maggiore, dopo verifica, potrebbe ridurre a 3,3 kW la potenza impegnata. La potenza disponibile con la batteria e contatore da 3,3 kW assieme sarebbe di 5,3 kW. Il risparmio annuale per potenza impegnata inferiore va dai 140 ai 200 euro, quindi in 16 anni, durata garantita della batteria, si possono risparmiare mediamente 2700 euro.
La seconda opzione permette di incrementare la potenza dell’impianto fotovoltaico, originariamente piccolo e insufficiente al fabbisogno reale di energia elettrica, ad isola quindi senza attivare le pratiche E-distribuzione (ex Enel) e GSE.
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