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Descrizione

Il biossido di zolfo è un gas incolore, irritante, non infiammabile, molto solubile in acqua e dall’odore pungente.

Fonti

In ambienti indoor è prodotto dai processi di combustione. In Italia l’emissione outdoor di ossidi di zolfo è approssimativamente dovuta per il 52% ai processi di combustione, energetici e dell’industria di trasformazione e per il 28% ai processi industriali (2004).

Normativa/Standard

Valori di riferimento relativi all’aria esterna:

D.Lgs. 155/2000 ha confermato i due valori limite per la protezione della salute umana già in vigore (ex DM 60/2002):

– 350 g/m3 come media oraria da non superare più di 24 volte l’anno;

– 125 g/m3 come media giornaliera da non superare più di 3 volte l’anno.

Ha imposto inoltre la soglia di allarme pari a 500 μg/m3 misurata su tre ore consecutive.

L’OMS ha indicato come valori guida (“Air quality guidelines for particulate matter, ozone, nitrogen dioxide and sulfur dioxide”, WHO, 2006):

– 500 g/m3 come valore medio per 10 minuti,

– 20 g/m3 come valore medio per esposizioni di 24 ore.

L’U.S. National Ambient Air Quality Standards indica come limite a breve termine (24 ore) il valore di 0,14 ppm (365 g/m3) e a lungo termine (annuale) 0,03 ppm (80 g/m3).

Valore di riferimento relativo all’aria indoor:

L’ASHRAE (American Societ y of Heating, Refrigerating and Air – Conditioning Engineers, Inc.) propone per gli ambienti interni lo stess o valore guida di 80 g/m 3 in un anno indicato dall’U.S. National Ambient Air Quality Standards.

Effetti sulla salute

Irritazione della pelle, occhi e mucose. Bronchite, asma e tracheite. Brevi esposizioni di 10’ a concentrazioni di 3 mg/mc provocano un aumento del ritmo respiratorio e del battito cardiaco; concentrazioni di 25 mg/mc provocano irritazioni agli occhi, al naso ed alla gola, oltre ad un aumento della frequenza cardiaca. Concentrazioni maggiori di 5 g/mc producono asfissia tossica con morte per collasso cardiocircolatorio

Consigli e Buone Pratiche

Si deve porre particolare attenzione all’ utilizzo di combustibile negli ambienti confinati provvedendo ad un’adeguata ventilazione, ad una efficiente evacuazione dei fumi ed a una regolare manutenzione dei fornelli e delle caldaie a gas.

 

 

Dati : ISPARA: INQUINAMENTO INDOOR:aspetti generali e casi studio in Italia 2010; http://www.nonsoloaria.com/iqposzoeu.htm